La scheda del film Una produzione Italo-Francese (Dream Film srl – Les Films du Triangle)Prodotto da Roberto Gambacorta, Paolo Quaregna, Alessandro Signetto. Sceneggiatura : Paolo Quaregna, Fabio Carlini, Monica Rapetti con la collaborazione di Laura Sabatino Fotografia: Luca Santini (a.i.c.) Montaggio: Luca Benedetti (a.m.c.) Musiche originali di Paolo Buonvino. Contributi musicali di Franco Battiato e Giorgio Negro. Interpreti: Frédéric Deban, Sabrina Leurquin, Antonella Ponziani, Adami Inukpuk, Alice Kokiapik, Noah Aragutak e gli abitanti di alcuni villaggi Inuit del Québec. Selezione Ufficiale ai Festivals: Festival de Rouyn-Noranda (Canada). Novembre 1998Festival Primer Plano à Dijon. Novembre 1998 Festival de Mar del Plata (Argentina). Novembre 1998. Festival Cinéma d’Alès « Itinérances ». Marzo 1999 Festival du Film de Paris. Aprile 1999 Washington D.C. International Film Festival. Aprile 1999 N.I.C.E. New Italian Cinema Events. Moscow (Russie). Aprile 1999 Festival de Lama (Corse). Agosto 1999 N.I.C.E. New Italian Cinema Events. Amsterdam (Pays Bas) Settembre 1999 Rencontres de Vancouver (Canada). Marzo 2000 La critica in Italia e all’estero: "Dancing North is a unique, heartfelt gem." “D. N. è un gioiello raro, fatto con il cuore” (Eddie Cockrell - Washington International Film Fest 99) "film singolare, interessante, molto contemporaneo" (Lietta Tornabuoni - La Stampa 4 giugno 1999) "Un film intelligente dagli intriganti risvolti onirico magici" (Marco Spagnoli - w.w.w. cinema.it giugno 1999) "Film anomalo, da non perdere." (Roberto Silvestri - Il Manifesto 20 novembre 99) “film ricco di immagini suggestive e di situazioni interessanti, che propugna la tesi di un necessario meticciato tra popoli e culture” (da “il Morandini” dizionario dei film 2000) “Ottima prova di un regista interessato alle atmosfere, all’umanità che si sprigiona dal ‘Dancing North’, un posto geograficamente all’estremo…” (Maddalena Menza, Film 40) Recensioni integrali: Eddie Cockrell, Washington Film Fest, 1999LA TEMPESTA (SONORA) DI GHIACCIO di Marco Spagnoli "Dancing North è davvero un buon film.
Più per i suoi contenuti che per la sua resa visuale, difficoltosa e
certamente non tra le più facili viste e considerate le ambientazioni e
le riprese in uno dei luoghi del mondo più inospitali che c’è. Ma
nonostante una eccessiva approssimazione sulla resa dei personaggi con
degli attori la cui recitazione non è mai al massimo delle possibilità, Dancing North è una pellicola estremamente interessante e sicuramente
riuscita. Il suo esotismo dal sapore letterario e antico ci racconta
storie che il nostro cinema ha tentato di dimenticare per comodità e
incapacità narrative.
Un film internazionale, senza provincialismi che riesce a rendere con
stile e carattere il personaggio di un uomo con il quale risulta
semplice identificarsi. Il suo rifiuto di un mondo che non gli piace, di
un successo che non lo rende felice, di una nazione stanca in cui non
riesce a trovare stimoli è la metafora di una società in transizione che
deve affrontare lunghi viaggi pur di incontrarsi con un’alterità che la
soddisfi. Il regista e autore della storia, Paolo Quaregna, ha voluto
raccontarci un’intrigante parabola sulla tolleranza e sul modo che
persone appartenenti ad etnie e a culture diverse hanno di incontrarsi
parlando la lingua universale della musica, dimentichi una volta tanto
delle lingue intermedie come l'inglese e il francese.
Un film potente e intelligente che aiuta lo spettatore a sognare, grazie
a una sceneggiatura che punta a mostrare come e perché le persone
possono incontrarsi tra loro, scambiandosi idee e motivazioni per
continuare a vivere. Una pellicola che nel racconto della
spersonalizzazione operata dalla cultura occidentale anche nelle più
remote latitudini, vuole essere una critica costruttiva
dell’importazione bruta del villaggio globale e della sua espansione,
che spesso coincide con una sorta di annessione e sottomissione delle
tenui culture autoctone che incontra sul suo cammino. C U R I O S I T A': LEZIONE DI GEOGRAFIA I territori del Nord Ovest del Canada, su una superficie di circa
350.000 chilometri quadrati (sette volte l’Italia!) vedono distribuite
meno di trentamila persone. In grande maggioranza /Inuit,/ eschimesi che
per la loro intelligenza istintiva, la loro comprensione particolare
dello spazio e del tempo, hanno conservato attraverso il rispetto e
l’intimità con la natura quella coscienza dell’universo e dello spirito
comunitario andate perdute con lo sviluppo della società occidentale.
Girato interamente nel villaggio di Umuiujaq, abitato da trecento
persone di cui i due terzi hanno meno di venti anni e dove l’unico
albergo ha tre stanze, Dancing North è la storia di uno scambio tra
due culture, dove la spettacolarità è lasciata all’ambientazione
affascinante dei ghiacci millenari a cinquanta gradi al di sotto dello
zero, e dove il protagonista del film si muove in uno spazio vitale che
secondo la cultura eschimese si basa su un’intima relazione tra tutte le
cose." IL MORANDINI Dizionario dei Film "Per sfuggire alle imposizioni commerciali dei discografici e trovare nuovi impulsi creativi, un musicista rock italiano raggiunge il villaggio di Akiani, nell'estremo Nord del Canada, dove comincia a insegnare musica agli Inuit (= uomini: è il nome che si danno gli esquimesi), anch'essi in crisi per il conflitto tra vecchio e nuovo, tra tradizioni ancestrali e progresso economico. Risultato di molti soggiorni di lavoro in una regione immensa (grande sette volte l'Italia e abitata da trentamila persone, da poco chiamata Nunavut, cioè "la nostra terra"), quello del piemontese P. Quaregna è un film a programma di taglio semidocumentaristico, ricco di immagini suggestive e di situazioni interessanti, che propugna la tesi di un necessario meticciato tra popoli e culture per accedere a nuove strade, nuove sintesi, nuove coesistenze" |